Darmera peltata, il rabarbaro indiano

Di primo acchito, vista in boccio nelle prime fotografie di un post su FB di Mattia Godio, che con Marco Grosso la coltiva nel loro bel giardino, il Jay Blue House Garden, l’ho quasi scambbiata per una bergenia, ma non lo è. Si tratta infatti di Darmera peltata (syn. Peltiphyllum peltatum), detta “rabarbaro indiano”, perché i nativi americani ne mangiavano gli steli, o “pianta ombrello” per la forma della sua infiorescenza: Saxifragacea, unica specie del genere, è un’erbacea perenne rizomatosa di grande vigore. Forma cespi larghi 50-100 centimetri, con foglie arrotondate, larghe fino a 45 centimetri, che diventano rosso acceso in autunno. I fiori, stellati, a cinque petali, rosa o bianchi, sbocciano in aprile-maggio prima delle foglie, riuniti in ampie infiorescenze arrotondate, portate da robusti steli alti da 30 a 100-150 centimetri.

Darmera peltata, commonly known as Indian rhubarb or umbrella plant, blossoming at the Bergpark (mountain park) in Kassel, Germany

Originaria del Nord America occidentale, molto rustica (-27 °C), è molto tollerante nei confronti del terreno, che accetta da sabbiosi, a sassosi, argilllosi, poveri o fertili, poco drenati, da acidi ad alcalini. È infatti una ideale da coltivare intorno a stagni, laghetti e fiumi e in gnerale nei terreni umidi, in pieno sole o in mezz’ombra. Priva di particolari parassiti, la si moltiplica per divisione in primavera. Di cure ne chiede ben poche: in pratica basta tagliare alla base gli steli fioriti.

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