Per quanto in tono minore rispetto ai mesi gloriosi di giugno e luglio, anche sul finir dell’estate la montagna regala molti fiori. Tra le ultime settimane di agosto e l’inizio settembre s’incontrano nei patri, nei pascoli, nei boschi e fra i ghiaioni, diverse margherite e altre Asteraceae, campanule, ranuncoli (Ranunculus acris) trifogli, meliloto e altre leguminose pratensi (Vicia cracca, Oxytropis montana, Vicia sepium), il robusto Polygonum bistorta in fiore fin da maggio, i primi colchici, gli ultimi Epilobium angustifolium e il piccolo Ebilobium fleischeri; nei boschi, fra i mirtilli e i lamponi ormai maturi, appaiono la graziosa parnassia, diverse campanule, il velenoso aconito, l’utile Arnica montana, il vigoroso Senecio alpinus, le prime eriche (Calluna vulgaris), gli ultimi cardi (Carduus nutans, Cirsium heterophyllus, Cirsium eriophorum, Arctium tomentosum) e fiordalisi alpini (Centaurea nervosa, Centaurea frangiata).
Salendo di quota, si ritrovano le campanule, qualche genzianella tardiva, minuzie come Geum montanum, Linaria alpina, Potentilla aurea, Cerastium alpinum, Silene rupestris, e achillee alpine, margherite e affini, quali Leontodon autmnalis, L. helveticum, Hieracium pilosella, Hieracium alpinum, Hypochoeris uniflora, Tanacetum alpinum.
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