Colore non facile da utilizzare bene in giardino, il giallo scivola dalle tonalità più calde a quelle più acide. Fra queste ultime, vi sono i fiori di Thevetia peruviana (sinonimo Thevetia neriifolia, Cerbera peruviana), arbusto o piccolo albero di origini peruviane, appartenente alla famiglia delle Apocynaceae. Sempreverde, è adatta ai giardini mediterranei, dove può fiorire da marzo-aprile fino a ottobre e, nei climi più caldi, anche a dicembre, come accade nel bel giardino del Geco Resort, nell’Isola di Favignana.
Ai fiori, imbutiformi e caratterizzati dalla disposizione elicoidale dei cinque petali tipica della famiglia (pensate alle pervinche e all’oleandro), profumati e riuniti in mazzi, si deve il soprannome nel mondo anglosassone di “oleandro giallo”, ma ne anche varietà a fiore bianco e rosa pesca. A fine stagione si trasformano in drupe globose, verde oliva, molto decorative, contenenti più semi bruni a forma di lentcchia.
Il portamento della pianta è globoso e morbido, grazie ai rami flessibili. Bello il fogliame: fitto, linearei, verde chiaro lucido, con i bordi lievemente rivolti verso l’alto. La pagina superiore è rivestita da uno strato ceroso che protegge dall’evaporazione. La pianta può raggiungere i 7-8 metri di altezza, ancorandosi bene al terreno grazie al forte apparato radicale.
Curiosità. Thevetia peruviana prende il nome dal monaco francese André Thevet, che nel 1557 esplorò il Brasile. Ma attenzione: proprio come l’oleandro tutta la pianta è molto velenosa, in particolare il lattice contuto nei tessuto e i semi. Questi ultimi presentano un elevato contenuto in olio, in virtù del quale in Messico si sta provando a coltivarla su larga scala per poi spremere i semi e ricavare biodisel.
Come si coltiva. Richiede luoghi luminosi, soleggiati e protetti dal vento, in climi non gelivi soprattutto quando è giovane, per cui, nei climi temperati in inverno andrà ritirata se in vaso o protetta con pacciamature. Preferisce inoltre i terreni sciolti, ricchi di sostanza organica e ben drenati, ma è comunque molto adattabile. In giardino va bagnata solo in caso di lunga siccità, mentre in vaso ogni due giorni in estate e ogni sette in inverno. È buona norma concimarla, con un concime granulare a lento rilascio per piante da fiore, e ongi due-tre anni somministrare anche un concime organico maturo, all’inizio della primavera o in autunno. La potatura è solo di pulizia, allevamento e riordino della chioma. La si moltiplica per talea semi- legnosa e, a saper aspettare, per seme.
Rispondi