L’Orto botanico di Siena

Sono sicura che siete d’accordo con me sull’utilità di visitare giardini e orti botanici anche nella stagione invernale. C’è sempre qualcosa da scoprire, osservare, imparare..AI primi di marzo ero a Siena e non mi sono certo fatto sfuggire l’Orto Botanico dell’Università, che tra l’altro è stato da poco riaperto dopo una bella ristrutturazione. Lo si raggiunge comodamente a piedi, in una decina di minuti da Piazza del Campo, All’ingresso mi hanno accolto una cascata dorata di gelsomini di San Giuseppe (Jasminum nudiflorum), una bella fontana rivestita di ciotoli e un bel gattone che pare vivere lì. All’interno, nella parte superiore (il giardino è infatti a balze) prevalgono le specie sempreverdidella flora mediterranea, come cipressi, mirti, lentischi, filliree, accanto a specie esotiche, a foglia persistente e caduca. Tra gli alberi, s’incontrano grandi esemplari, com uno spendido Pinus pinea, un Cupressus lusitanica benthamii, di origine messicana, una gigantesca Parrotia persica, dalla bella corteccia a squame, e una grandissima Melia azedarach carica di frutticini, più nota come albero dei rosari, poiché con i semi, cavi all’interno, una volta puliti, in Asia si ricavano collane da preghiera. Tra gli arbusti, vi è una bella pianta di Cotoneaster salicifolius, sempreverde cinese, carico di frutti rossi.

E se le tante aiuole tematiche erano ancora dormienti, sotto ai cartellini bianchi, in compenso nei prati ai piedi degli alberi e lungo una meravigliosa scalinata ricoperta di muschio, fiorivanoo già ellebori verdi (Helleborus ibrido, Helleborus foetidus  e  il piccolo H.bocconei bocconei), violette (Viola odorata), piccoli iris (Iris unguicolaris), narcisi gialli e timidi bucaneve (Galanthus nivalis), così come sbocciavano già i primi Chaenomeles japonica.

 

 

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