L’achillea millefoglie

 

Indigena italiana, ma non endemica, diffusa nelle zone fredde e temperato-fredde dell’Eurasia, l’achillea millefoglie (Achillea millefolium) cresce spontanea tutte le nostre regioni (salvo la Sicilia ed è incerta in Puglia, asserisce l’ottimo sito www.actaplantarum.org), nei prati, nei pascoli, ai margini di viottoli e delle ferrovie, fino a 2500 sul licello del mare: pianticella comune eppure così graziosa, è un’Asteracea perenne, con foglie fortemente aromatiche, alterne, pubescenti, 2-3 volte pennatosette (per cui appaiono frastagliate, con lacinie molto strette, e finemente divise), quelle basali sono picciolate mentre quelle caulinari sono sessili. Ha inoltre un rizoma ramificato e strisciante, e fusti eretti che in cima portano, durante tutta l’estate, corimbi formati da numerosi capolini di fiori bianchi, rosa o porpora, con profumo e sapore amaro.

Una pianta senza pretese, che però  trovo bellissima e anzi indispensabile nei miscugli di semi per i prati fioriti. Inoltre, è molto utile: possiede infatti proprietà medicamentose, in particolare azione cicatrizzante per ferite e piaghe della pelle, già riportate del medico greco Galeno (129-200 d.C.), nel suo De simplicium medicamentorum facultatibus, sotto il nome di millefoglio, poi trasformato da Linneo in millefolium, che deriva da mille e fólium (foglia) per l’aspetto del suo fogliame. Linneo decise di chiamare il genere Achillea in onore di Achille (in greco Aχιλλειοϛ Achilleios), perché, come riporta Plinio, avrebbe utilizzato impastri di questa o altre specie, durante l’assedio di Troia, per curare le ferite dei suoi soldati, su consiglio del centauro Chirone.
Oltre che cicatrizzante, l’achillea possiede altre proprietà: riequilibra il sistema ormonale (utile per i sintomi premestruale), controlla gli sbalzi di pressione, ristabilisce la normale circolazione sanguigna, cura gli spasi muscolari;, è antinfiammatoria ed emostatica (per esempio arresta le emorragie e il sanguinamento nel caso di gengive infiammate e mestruazioni abbondanti); come uso esterno, in impacchi, elimina punti neri e combatte l’eccesso sebaceo della pelle. Per uso interno, la si assume in decotti, tisane e come tintura madre. Da evitare per chi assume farmaci anticoagulanti perché ha effetto contrario.

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