Andar per cantine: il territorio della Valpolicella

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Per Valpolicella si intende la zona collinare a ridosso delle Prealpi Veronesi, dove già si respira aria di montagna. Si estende per 240 chilometri quadrati e comprende il territorio di sette comuni, tutti appartenenti alla provincia di Verona. Una terra dal paesaggio meraviglioso, costellato di antiche ville, giardini storici, pievi e chiese, di coltivazioni di ciliegi, olivi e pesche, e soprattutto vigneti:  è infatti rinomata fin dai tempi degli antichi Romani per la viticoltura e in particolare la produzione del vino Amarone. Bellissima in ogni stagione, la Valpolicella diventa particolarmente suggestiva in autunno, quando si ammanta di caldi colori.

L’itinerario che vi proponiamo vi porterà alla scoperta del territorio partendo da alcune aziende vitivinicole molto speciali, suggerite da Stefano Lorenzi, arboricoltore e treeclimber certificato SIA (Società Italiana d’Arboricolture), ma anche sommelier AIS (Associazione Italiana Sommelier) e dunque loro profondo conoscitore. Tra gli oltre 160 produttori di Amarone, il vino più tipico della Valpolicella, ne ha scelti quattro in particolare, che si distinguono per la qualità dei loro prodotti, l’originalità delle loro storie, il rispetto dell’ambiente, la grande attenzione al territorio e agli alberi presenti nelle loro tenute: sono biologiche o biodinamiche o comunque, anche se non sulla carta, hanno condotte più rispettose dei disciplinari biologici ufficiali e affidano la cura dei loro alberi centenari a Stefano e al suo team.

 

Le cantine

Nella mappa sono indicate le cantine dell’itinerario proposto. Per ognuna, indichiamo le distanze dalle altre, in modo da facilitarvi il percorso. Come opzione,vi suggeriamo alcuni giardini da visitare nel frattempo, borghi, chiese, antiche ville, coltivazioni di ciliegi e altre bellezze della zona.

 

Zymé, ph. Zymè

Azienda agricola Zymè, San Pietro in Cariano (VR): è una delle cantine della zona più scenografiche e originali, oltre a produrre ottimi vini. Situata in un’antica cava arenaria, è stata fondata dall’enologo Celestino Gaspari basandosi sui concetti di sostenibilità della produzione ed eccellenza del risultato. Dai suoi 30 ettari di vigneti nascono vini di eleganza rara, con un’attenzione quasi maniacale per il territorio: «I vini di Zymè spaziano dai tradizionali, come il Valpolicella e l’Amarone, alle sue fantastiche creazioni utilizzando anche vitigni internazionali come ad esempio il Kayros o il meraviglioso Black to White, un esempio di come la genetica della natura sia straordinaria», spiega Stefano Lorenzi, «Una particolarità della cantina di Zymè è che la Barricaia è raffrescata naturalmente da una vena d’acqua tipo carsica…la proprietà l’ha conservata, valorizzata e usata risparmiare energia e questo significa un vero impatto zero sull’ambiente». Distanze da altre cantine: km 3,5 da Cantine Santa Sofia –  km 7 Cantina Mizzon –  km 71 da Azienda Monte dei Ragni.

 

Cantina Santa Sofia, ph.dal web

Cantina Santa Sofia, a Pedemonte (VR): prestigioso marchio vinicolo nato nel 1811, si trova nella Valpolicella Classica, in un’antica villa palladiana. Dal 1967 di proprietà della famiglia Begnoni, che cura sia la parte agronomica sia la vinificazione, le cantine comprendono diversi locali risalenti a tre epoche storiche differenti, a partire dal 1300 fino al 1700. I vigneti si estendono per 38 ettari. «A Santa Sofia si respira la storia..nel giardino della villa..passeggiando tra gli alberi secolari e i giochi d acqua voluti dal paesaggista con un bicchiere dei loro vini si sente tutta l’eleganza e la nobiltà del luogo…le si assapora», dice Stefano Lorenzi. Tra i vini prodotti, armoniosi e di grande struttura, vi sono Amarone della Valpolicella, Valpolicella Superiore Montegradella, Valpolicella Ripasso, Arlèo, Predaia, Recioto della Valpolicella. Distanze da altre cantine: km 4 da Cantina Mizzon –  km 3,5 da Cantina Zymè  –  km 72 da Azienda Monte dei Ragni.

 

Cantina Mizzon, ph. dal web

Cantina Mizzon, San Pietro in Cariano (VR): situata in un casolare costruito nel 1917 di proprietà del giovane Nicola Perusi, che ha preso in mano l’azienda del nonno, è una delle pochissime cantine che può vantarsi di far appassire le uve dell’Amarone e del Recioto sulle “arele”, i tradizionali cannicciati disposti nei solai, per 4 mesi, naturalmente e con il solo ausilio di ventilatori e grandi finestre sempre aperte. I suoi vigneti sono dislocati in varie zone tra la vallata di Marano di Valpolicella e la pianura di San Pietro in Cariano. Coltivazione e lavorazione sono totalmente naturali, per rispettare ambiente e microfauna, con il ricorso di antiche buone pratiche, fra cui la costante defogliazione e pulizia del grappolo, per poter ridurre l’utilizzo di fitofarmaci, in ogni caso per la maggior parte il più naturali possibili, a base di zolfo e rame. Dice Stefano Lorenzi: «Mi entusiasma Nicola perchè a meno di 30 anni ha capito cosa sia il rispetto per il territorio…ci entra in punta di piedi in vigna…nei suoi vini si sente…ha dato eleganza a vini che in certe annate erano simbolo di potenza…ora davvero sono completi. Il passato che si fonde con il presente e il futuro…Nicola usa ancora il metodo tradizionale di appassimento che gli permette anche un gran risparmio di energia». Distanze da altre cantine: km 3,5 da Cantine Santa Sofia –  km 7 Cantina Mizzon –  km 71 da Azienda Monte dei Ragni.

 

Azienda Monte dei ragni, ph. dal web

 Agricola Monte dei Ragni, località Marega, Fumane (VR): il suo Amarone è considerato tra i top 5 della Valpolicella. La conduce dal 1996 Zeno Zignoli, il primo a introdurre la biodinamica nella zona. Il vigneto, coltivato con il solo ausilio di cavalli, si estende per poco più di 2 ettari, con allevamento a pergola semplice, sistemazione che consente al meglio l’insolazione e le operazioni colturali. Tra le vigne, inframmezzate dai caratteristici muretti a secco (le “marogne”) crescono ulivi, cereali, alberi da frutto e ortaggi, che danno vita a un paesaggio agricolo bellissimo, ricchissimo di biodiversità. I vini (Amarone, Valpolicella, Valpolicella Superiore), sono prodotti in piccolissime quantità e manifestano una qualità, territorialità ed espressività incredibili. Racconta Stefano Lorenzi: «Da quando ho conosciuto Zeno spesso vado da lui per parlare di radici o terra e ci dimentichiamo del vino. Una cultura immensa dei meccanismi che regolano la natura…sono convinto che abbia una magica atitudine verso gli alberi e le piante in genere. Esce con i suoi vini dopo 10 anni dalla vendemmia…sforzo enorme per una piccola cantina…ma dimostra il credo e il massimo rispetto per il vino e per chi lo beve. Niente logiche di mercato..se la stagione e magra la vigna non la si stressa …si coltiva altro…si vive con altro…La monocoltura è ignoranza…agriignoranza…lui fa agri..cultura. Da appassionato …assaggiando i suoi vini e passeggiando con lui in vigna o ascoltandolo mi auguro per il futuro del vino…100…1000 Zeno Zignoli!». Distanze da altre cantine: km 71 da Cantina Zymè –  km 72 da Cantine Santa Sofia –  km 72 da Cantina Mizzon.

Giardini da visitare in zona

La Valpolicella è anche terra di grandi giardini, realizzati nel tempo a ornamento delle preziose ville signorili. Ci limitiamo a segnalarvene quattro, che spaziano fra antichi e contemporanei, stile all’italiana e all’inglese. Ma ne troverete moltissimi altri, nella zona, sul Lago di Garda e in altre parti del Veneto, sul sito www.italianbotanicalheritage.com alle voci  https://luoghi.italianbotanicaltrips.com/veneto/?category=dimore-ville-castelli-con-giardino

e https://luoghi.italianbotanicaltrips.com/veneto/?category=giardini-e-parchi-storici-privati-e-pubblici

e https://luoghi.italianbotanicaltrips.com/veneto/?category=giardini-e-parchi-contemporanei-privati-e-pubblici

 

Giardino Giusti (ph. dal web)

Giardino Giusti, a Verona (VR): situato a situato a pochi passi dal centro della città è uno splendido esempio di giardino all’italiana, fatto realizzare nella seconda metà del ‘500 dal conte Agostino Giusti, Vi si accede mediante l’atrio cinquecentesco del palazzo. Tra i suoi tratti più importanti, il maestoso viale di cipressi dalla sapiente prospettiva, la zona all’italiana, decorata con aiuole fiorite, statue mitologiche, lapidi d’epoca romana, fontane rinascimentali, il bosco, le grotte scavate nella roccia, le serre degli agrumi in vaso, ma soprattutto il celebre labirinto in siepi di bosso, tra i più antichi d’Europa: ridisegnato nel 1786, risulta essere stato già presente nell’originale impianto cinquecentesco del giardino.

 

Villa Arvedi (ph dal web)

Villa Arvedi, Cuzzano, Grezzana (VR): situata a 9 chilometri da Verona e inserita in una grande proprietà agricola, è la più grande villa veneta della provincia. Descritta su documenti storici fin dal 1200, venne ricostruita nelle odierne forme barocche nel 1650; nel 1824 venne acquistata da Giovanni Antonio Arvedi, i cui eredi sono tuttora proprietari del podere. Riccamente decorata all’interno è circondata da uno spettacolare giardino all’italiana, dominato da un parterre di siepi pluricentenarie di bosso, mentre a monte è incorniciata e protetta da una folta vegetazione di antichi olivi. Nel giardino scoprite anche un ninfeo barocco riccamente decorato con conchiglie, mosaici e statue di figure mitologiche.

 

Casa Biasi (ph. dal web)

Giardino di Casa Biasi, a Caprino Veronese (VR): creato all’interno di un antico brolo da Mario e Luciana Biasi, a partire dal 1977, è formato da un parco romantico dai tratti ottocenteschi, con grandi esemplari di tigli, cedri del libano, platani, aceri, arbusti da fiore e piante da sottobosco, da un giardino mediterraneo asciutto e ghiaioso, formato da un piccolo uliveto e terrazzamenti con cipressi, oleandri, agrumi, cespugli da fiore, gelsomini, palme, rose, peonie, anemoni.

 

Parco Giardino Sigurtà

Parco Giardino Sigurtà: Valeggio sul Mincio (VR): è un parco naturalistico di 60 ettari, pochi chilometri a sud del Lago di Garda. Aperto alle visite dal 1978, è considerato tra i più straordinari giardini del mondo: nel 2011 ha ottenuto il Primo Premio di Grandi Giardini Italiani per il migliore livello di manutenzione, buon governo e cura, e nel 2013 ha ricevuto il riconoscimento come Parco più bello d’Italia nella categoria “parchi privati”. Tra le sue caratteristiche principali, le aiuole in cui fioriscono tulipani, iris, rose, aster, dalie e molti altri fiori; i laghetti e le vasche di ninfee e fior di loto; il celebre Viale delle Rose, lungo un chilometro, formato da più di 30mila selezionatissime rose ‘Queen Elizabeth’, ibridi di Polyantha e Floribunda; il nuovo labirinto di tasso; il giardino delle piante officinali; i grandi alberi antichi.

Altro da vistare in Valpolicella: antiche ville, chiese, ciliegi e paesaggi

Foto dal web

I ciliegi in fiore: in primavera, le colline della Valpolicella, e in particolare quelle di Gargagnano e Marano, sono un tripudio di nuvole bianche quando fioriscono i ciliegi, coltivazione caratteristica della zona. Marzo-aprile sono dunque un periodo meravigloso per visitarla, come pure maggio-giugno quando, in occasione della maturazione dei frutti, nei due paesi e in altre località si organizzano varie festa della ciliegia, durante le quali potrete assaggiarne le numerose varietà coltivate nei frutteti.

 

Foto dal web

San Pietro in Cariano: considerato il cuore della Valpolicella, a 20 chilometri dal Lago di Garda, ha origini antichissime, come rivelano le testimonianze d’epoca romana. Durante la successiva dominazione veneziana (XV-XVIII), i nobili veronesi vi costruirono intorno molte splendide ville, accompagnate da bei giardini all’italiana. Oggi ne rimangono una quindicina, tra cui villa Serego, a Santa Sofia di Pedemonte, progettata da Andrea Palladio, ma realizzata solo in parte rispetto, Villa Costanza e Villa Saibante-Monga. Numerosi anche gli edifici religiosi, i più antichi dei quali risalgono all’epoca medievale, fra cui la Pieve di San Floriano, la maggior testimonianza del Romanico in Valpolicella: ricostruita dopo un terremoto del 1117 che aveva distrutto il preesistente edificio longobardo,  si presume che in precedenza fosse un tempio romano.

 

Parco delle Cascate di Molina, foto dal web

Valle Fumane: si trova in un’ampia piana di fondovalle, intensamente coltivata ad ampi vigneti, ciliegeti e oliveti, caratterizzata da terrazzamenti, chiamati in dialetto “marogne”, coltivati a vite, boschi e prati. Profondamente scavata, la valle è percorsa da alcuni torrenti (detti “progni”) che confluiscono in quello di Fumane. Comprende il Parco delle Cascate di Molina, un bel borgo ben conservato, ricco di percorsi tra boschi e prati, il Museo Botanico della Lessinia, la Grotta di Fumane, scoperta nel 1964, che conserva tracce dell’uomo di Neanderthal e dell’Homo Sapiens Sapiens, la Villa della Torre, del XVI secolo, e il Santuario della Madonna della Salette, situato sul colle che domina Fumane, costruito nel 1860 come voto per far cessare una grave epidemia di peronospora.

 

Sant’Ambrogio, foto dal web

Sant’Ambrogio di Valpolicella: il suo territorio era conosciuto dall’età romana per l’attività di estrazione dei marmi. Fra le antiche ville veronesi ancora presenti, segnaliamo la trecentesca Villa Serego Alighieri con il suo giardino all’italiana. Tra gli edifici religiosi la Chiesetta di San Zeno in Poia, del XII secolo, a Grola, la Pieve di San Giorgio, longobardo romanica.

 

foto dal web

Gargagnago: molto suggestivo il Percorso delle Quattro Fontane, una passeggiata di due chilometri e mezzo che partendo dal centro del paese conduce alla scoperta di quattro antiche fontane in pietra, attraverso campi di ciliegi e vigneti. In primavera, da non perdere la Festa della Ciliegia; in autunno  gli eventi La Settembrina a Gargagnago, la Festa de le Fae a Novembre, e a Dicembre la Dispensa dei Sapori e dei Saperi.

 

foto dal web

Vallata di Marano: situata nella Valpolicella classica, ricca di testimonianze preistoriche e storiche, comprende alcune belle ville dell’epoca della dominazione veneziana (Villa Lorenzi e Villa Porta a Canzago, Villa Guantieri, Villa Nuvoloni) e molte chiese di notevole interesse, fra cui la Chiesa di San Marco al Pozzo, del XIII secolo, dagli affreschi cinquecenteschi, la Chiesa di Santa Maria in Valverde, del XII secolo costruita sui resti di un tempio dedicato a Minerva, la Chiesa di San Giorgio di Purano, citata per la prima volta nel 1458. Il territorio è anche ricco di grotte, fra cui il Coalo del Diavolo e il Buso Streto, nella zona di Ciacalda, molto interessanti dal punto di vista faunistico. Meravigliosa, in primavera, la fioritura dei frutteti di ciliege.

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2 Commenti

  • Giuly
    29 Ottobre 2018 14:52

    Vorrei qualche info su questo tour grazie

    • Margherita Lombardi
      29 Ottobre 2018 16:51

      Gentile Giuly, è tutto scritto nel testo. Noi non organizzaziamo i tour, li proponiamo “virtualmente”, poi ciascuno se lo organizza da sé. Grazie per l’attenzione, Margherita LOmbardi

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