La Berretta del prete

L’ho vista martedì in un bosco del Varesotto: la deliziosa Berretta del prete, detta anche fusaggine, ovvero Euonymus europaeus, un arbusto deciduo della famiglia delle Celastraceae, diffusa allo stato spontaneo in quasi tutto il nostro territorio fino alla mezza montagna e agli Appennini, nelle zone luminose al limite dei boschi di latifoglie o misti. Un arbusto o alberello (può raggiungere i 4-7 metri di altezza e i 3 metri di larghezza) dall’aspetto discreto: finché sono giovani, i rami, che sono opposti e spesso a sezione quadrangolare, sono verdi. Le foglie, anch’esse opposte, sono da oblunghe a lanceolate, appuntite e con margine seghettato. I fiori, che compaiono da aprile a giugno, sono poco vistosi: piccoli, a quattro petali, giallini, sono riuniti in cime ascellari di 2-9 elementi.

Poi arriva l’autunno e la fusaggine dà il meglio di sé: le foglie si fanno rosso intenso rosato, in contrasto con la corteccia bruno rossiccia striata di verde dei rami eretti, e i suoi frutti (capsule a quattro lobi carnosi arrotondati, prima verdi o bianco crema, poi rosa), portati da lunghi e sottili piccioli, si aprono, mostrando ciascuno quattro semi arancio brillante. La forma particolare dei frutti ricorda i copricapi dei preti di una volta, da cui il suo curioso soprannome. Molto serbevoli, rimangono a lungo sulla pianta e sono molto graditi a tanti uccellini, fra cui pettirossi, merli cinciallegre e questo è un ottimo motivo per piantare una o più Berretta del prete nel prorpio giardino, meglio se in un luogo un po’ discosto dalla casa, ma comunque visibile dalle finestre, per godere del suo splendore autunnale.

Da coltivare Euonymus europaeus è molto facile, tenendo conto che preferisce le zone luminose e i terreni ricchi di humus e freschi, poiché mal sopporta una prolungata siccità.

Potete provare a raccogliere qualche seme: stratificateli per tutto l’inverno in un miscuglio di sabbia e torba da conservare sempre appena umido, all’aperto: questa tecnica, detta  vernalizzazione, imita quanto avviene in natura, dove è proprio un periodo di freddo ad avviare la germinazione. A primavera seminateli, a un centimetro di profondità, in un substrato composto da torba, sabbia di fiume e terriccio da giardino, coneservandoli freschi e all’ombra.

In alternativa, acquistate la fusaggine nei vivai, che ormai la propongono in tanti, assieme alla sua cultivar ‘Red Cascade’, che vi consiglio, per il colore particolarmente rosso fuoco delle sue foglie. La trovate per esempio da Donne di Piante, anche on-line.

 

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